O silêncio – Mario Quintana

O silêncio

Há um grande silêncio que está sempre à escuta…

E a gente se põe a dizer inquietamente qualquer coisa,
qualquer coisa, seja o que for,
desde a corriqueira dúvida sobre se chove ou não chove
até a tua dúvida metafísica, Hamleto!

E, por todo o sempre, enquanto a gente fala, fala, fala
o silencio escuta…
e cala.

traduzione

C’è un grande silenzio che è sempre in ascolto…

Per questo ci mettiamo a dire inquietamente una cosa qualsiasi,
una cosa qualsiasi, qualunque sia,
dal dubbio triviale se pioverà o no
fino al tuo dubbio metafisico, Amleto!

E per tutto il sempre, mentre la gente parla, parla, parla…
il silenzio ascolta…
e tace.

da Pensierieparole.it

Dreams – Eleonora Quadrini

Dreams

If everyone cared and nobody cried
if everyone loved and nobody lied
if everyone shared and swallowed their pride
then we would see the day where nobody died.

Se tutti si preoccupassero e nessuno piangesse
se tutti amassero e nessuno mentisse
se tutti condividessero e mettessero da parte il loro orgoglio
allora vedremmo in giorno in cui nessuno muore.

da PensieriParole.it

Le origini della Befana

Eh si, anche quest’anno è arrivato il giorno “della Befana”, momento tanto atteso dai più piccoli. Ebbene tutti sappiamo che questo giorno non è esattamente basato sull’ arrivo di una vecchietta che porta dolci ai bambini, ma bensì su una festività più religiosa, l’Epifania (tradotto: manifestazione), ossia la venuta dei Re Magi.

Ma cosa centra la Befana allora con una festa religiosa? ebbene ho fatto una piccola ricerca e guardate cosa ho scoperto!

La sua origine si perde nella notte dei tempi discendendo da tradizioni magiche precristiane, prima di fondersi con elementi folcloristici e cristiani. Una tradizione dei popoli celtici, che erano insediati in tutta la pianura padana e su parte delle Alpi.

Curioso personaggio la Befana: saldamente radicata nell’immaginario popolare e – seppure con una certa diffidenza – molto amata. Fata, maga, generosa e severa… ma chi è, alla fine? Bisogna tornare al tempo in cui si credeva che nelle dodici notti fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Gli antichi Romani pensavano che a guidarle fosse Diana, dea lunare legata alla vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata Satia (dal latino satiaetas, sazietà) o Abundia (da abundantia).
La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze. Ma il popolo non smise di essere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero, solo li ritenne non più benefici, ma infernali. Tali sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana.

Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord, ma sempre è una figura buona e generosa.

In tale culto, molti, intravvedono il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura (primavera).

Per altri, nella sua figura, la Befana riassume l’immagine della Dea antenata, custode del focolare, luogo sacro della casa.

Non a caso la Befana si serve proprio dei camini, che simboleggiano il punto di collegamento fra la terra ed il cielo, per introdurre l’allegria nelle case, svolazzando con la sua fantastica scopa.

Ora che i camini sono stati sostituiti con i termosifoni, forse la Befana viene dalla finestra a cavallo di un aspirapolvere.

Buona Epifania 😉 :-*